Newsletter Ordine n. 21/2020: ULTERIORI AGGIORNAMENTI COVID19
Care Colleghe e cari Colleghi,
qualche giorno fa ho fatto appello a quel rigore che la nostra veste di Medici Veterinari ci impone.
Avevo ribadito la necessità di assicurare esclusivamente le prestazioni urgenti non differibili.
Laddove non si deve garantire assistenza ad animali ricoverati non è necessario aprire ambulatori in attesa di urgenze anche perché in base all’autocertificazione sugli spostamenti non sarebbe giustificato e dichiareremmo il falso.
Inoltre favoriremmo lo spostamento di proprietari ansiosi in modo ingiustificato.
Siamo noi a vagliare, nei limiti del possibile (ma i mezzi telematici ci sono), se si tratta di prestazione indifferibile.
Sappiamo che per un proprietario ansioso lo starnuto del suo animale è cosa gravissima.
Purtroppo sono giunte numerose segnalazioni, alcune circostanziate, altre meno, di colleghi che continuano l’attività routinaria come se nulla fosse.
Fermo restando che ne risponderanno da un punto di vista disciplinare, il numero di segnalazioni mi ha costretto ad inviare a Prefetto e Questore una richiesta di controllo anche presso le nostre strutture.
Non so se il numero sia alto o basso, ma comunque significativo e getta discredito su tutti quei colleghi che con enorme sacrificio (economico in primis) agiscono secondo scienza e coscienza (art. 8 del nostro Codice deontologico) e anche in virtù l’art.1 che ci rammenta che dedichiamo la nostra opera alla protezione dell’uomo e degli animali dai pericoli e danni derivanti dall’ambiente, dalle malattie degli animali.
In questo momento essere Medici Veterinari vuol dire prendere decisioni a volte non facili.
Ma quando ci facciamo una domanda proviamo a chiederci come risponderebbe un collega di Bergamo.
Oppure di fronte alla decisione se fare o non fare venire un proprietario per una vaccinazione provate a chiedervi come si sente quel medico rianimatore che deve decidere a chi dare l’ultimo respiratore.
In fondo i sacrifici che siamo chiamati a fare sono nella direzione della “mission” della nostra professione e ricordiamoci che li stiamo facendo non solo per noi e per i nostri cari ma per l’umanità.
Thomas Bottello
Presidente Ordine Veterinari Torino