La definizione di urgenza e di emergenza si basa sull’esito riferito alle «modificazioni delle condizioni di salute prodotte nei destinatari dagli interventi sanitari».
Se è la sopravvivenza del paziente e sono compromessi i parametri vitali e se quindi sono necessari interventi immediati per garantirla, si parla di emergenza; quando invece è necessario un intervento pronto ma non immediato (quindi dilazionabile nel tempo) si tratta di urgenza.
La distinzione risiede nei tempi di intervento necessari (ore, per quanto riguarda l’urgenza, minuti, per quanto riguarda l’emergenza) e presuppone una valutazione da parte di un medico veterinario. Ovviamente nel dubbio il proprietario del paziente animale deve “chiamare soccorso” ovvero rivolgersi al medico veterinario per un triage che può essere anche telefonico.
Nelle attuali condizioni di emergenza pandemica e nel rispetto delle disposizioni del Governo per il contenimento della diffusione di COVID -19 sia ai proprietari che ai medici veterinari è richiesta una accurata selezione delle “prestazioni urgenti” che quindi motivano lo spostamento verso le strutture medico veterinarie o le visite a domicilio.
Non solo in caso di pandemia i medici veterinari, classificano in base a scienza, coscienza e professionalità le prestazioni che erogano, nel rispetto delle buone prassi e delle norme in vigore.
La responsabilità professionale e l’onestà intellettuale sono fondamentali sempre ma diventano se possibile ancora più stringenti nelle circostanze attuali.
Per ragioni che riteniamo superfluo ricordare ai colleghi, schematizzare o comprendere tutte le eventualità è una soluzione non percorribile e confidiamo che la professione si mostri in tutta la sua capacità di gestire in modo corretto, basato sulle evidenze scientifiche ripudiando ogni compromesso che sarebbe colposo in questi giorni.
Riassumendo: tutte le prestazioni che sono ritenute dal medico veterinario necessarie a salvare la vita al paziente possono essere agevolmente ritenute motivo di spostamento.
Prestazioni, ad esempio i richiami delle vaccinazioni in animali adulti sono procrastinabili, come pure negli animali DPA fecondazioni artificiali, diagnosi di gravidanza, sincronizzazioni calori, impianti embrionali, pareggi podali. Viceversa un richiamo vaccinale nel cucciolo, che se non effettuato potrebbe invalidare il protocollo vaccinale mettendo in reale pericolo la vita del paziente animale potrà essere effettuato nel rispetto delle indicazioni già fornite dal Governo e dalla Fnovi.
Visite di controllo o prosegui di terapia non richiedono lo spostamento e il sistema REV consente di dare piena attuazione delle limitazioni degli spostamenti della popolazione.
La necessità di erogare una determinata prestazione, in coerenza con le buone prassi medico veterinarie e nel rigoroso quanto raziocinante rispetto del codice deontologico, resta in capo al medico veterinario.
Non dimentichiamo che questa complessa circostanza richiede a tutta la professione di mostrare che meritiamo la fiducia della società perché siamo formati, competenti e in grado di assumerci tutte le responsabilità necessarie e non procrastinabili a superare la pandemia.