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REPLICA AL SERVIZIO “RICETTE BESTIALI” DI STRISCIA LA NOTIZIA

REPLICA AL SERVIZIO “RICETTE BESTIALI” DI STRISCIA LA NOTIZIA

COMUNICATO ORDINE MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI TORINO

Nel diffondere il comunicato Fnovi in risposta al servizio di “Striscia la Notizia” alcune considerazioni a integrazione.
Il Medico Veterinario è sempre responsabile legalmente e deontologicamente di quanto prescrive, a prescindere dal fatto di far pagare o meno la ricetta. Ad esempio in caso di una reazione avversa ad un farmaco, in assenza di una visita, la posizione del Medico Veterinario risulta indifendibile.
Quindi al di là del sacrosanto diritto di un Libero Professionista di decidere se o quanto farsi retribuire una ricetta credo sia importante evitare superficialità nella prescrizione o peggio ancora (e succede) avvallare con una ricetta l’acquisto già effettuato di un farmaco presso una farmacia.
Probabilmente nel caso trasmesso da Striscia la risposta più corretta da parte dei colleghi intervistati sarebbe stata non tanto dire quanto costa la ricetta ma che non potevano farla senza visitare l’animale.
Un dubbio però ce l’ho: quanti colleghi hanno intervistato per trovare due risposte coerenti con il messaggio che volevano far passare loro? Come diceva Andreotti: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Il Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Torino
Dott. Thomas Bottello

COMUNICATO FNOVI – FEDERAZIONE NAZIONALE ORDINI VETERINARI ITALIANI

Ieri sera su Striscia la notizia è andato in onda il servizio “Ricette Bestiali” di Jimmy Ghione. 
Cara Striscia la notizia comprendiamo lo spirito che anima chi si occupa di informazione (professionisti molto spesso anche voi) ma vi segnaliamo alcuni passaggi del servizio che meritano qualche parola in più:

– “Il professionista che decide di svolgere un lavoro gratis, deve comunque emettere fattura, anche se rinuncia a incassare la relativa parcella: in pratica, egli deve pagare le imposte su un reddito mai percepito.”  (sentenza n.1279 del 16.5.16 – Comm. tributaria reg.le Ancona). Dunque, non facendo pagare la ricetta, il Medico Veterinario dovrà pagare le imposte su un reddito mai percepito. 

– La Medicina Veterinaria degli animali d’affezione è a tutti gli effetti “privata”: è fuorviante quindi il confronto con la medicina umana che, in quanto “pubblica”, prevede la copertura del Servizio Sanitario Nazionale delle prestazioni erogate dai professionisti. Siamo quindi noi tutti cittadini a pagare le prestazioni del Medico, cosa che invece non avviene per il Medico Veterinario.

– “In presenza della corretta tenuta della contabilità da parte del contribuente (congrua e coerente) sia giustificabile la gratuità dell’opera svolta, purché tali prestazioni siano in un rapporto di minoranza rispetto al totale di quelle rese e che siano caratterizzate dalla semplicità delle stesse.” (Sentenza Cassazione n.21972 del 28.10.2015). Dunque, discrezionalità sì, ma in maniera limitata. Al netto del fatto che il medico veterinario è un professionista che offre tempo e conoscenza in cambio di un giusto corrispettivo.

– Ultimo, ma non per rilevanza, ricordiamo che l’emissione della ricetta veterinaria è l’ultimo passaggio  di una prestazione medico-veterinaria. Quindi, corrisponde ad una decisione terapeutica del Medico Veterinario che rimane l’unico a poter scegliere la terapia più adatta ad ogni caso specifico. 

Da sempre, rappresentiamo con orgoglio tutti i medici veterinari italiani, tra i quali c’è chi si occupa di animali d’affezione. 
Cara Striscia la notizia siamo sicuri che il prossimo Halloween non ci sarà uno “scherzetto” ad aspettarci ma un “dolce” riconoscimento del sostegno, cura e professionalità che da professionisti dedichiamo tutti i giorni ai nostri amici animali. 

PER ORA È TUTTO, I MEDICI VETERINARI, FNOVI, ITALIA.